Il Bar Basso di Milano, da 51 anni forse l'insegna più celebre e amata della città con la sua lista infinita di drink e l'improbabile décor a metà tra un salottino borghese e uno chalet. Il 13 ottobre 1967 quando Mirko Stocchetto, da
vent'anni barman del Posta di Cortina, dove preparava drink per Hemingway, Clara Agnelli e i Brion, tra altri, acquistava il bar del signor Giuseppe Basso, portando a Milano una cultura del bere sconosciuta nel capoluogo lombardo e ancora appannaggio dei grandi hotel. Erano gli anni del boom economico, appena prima dello scoppio del '68. Le differenze sociali erano più marcate e l'uomo della strada non andava certo a farsi un Martini. Con la
controcultura i cocktail erano quasi un conservatore e l'immagine del barman non ne guadagnava. Nel 1972 ecco l'inciampo che diventa mito: durante la preparazione di un Negroni, Stocchetto prende per sbaglio (o per gioco) dai pozzetti frigo uno spumante invece del gin e nasce così lo “Sbagliato”. Il cocktail-tormentone, croce e delizia, servito nel bicchiere oversize con un grande cubo di ghiaccio.






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