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Spesso si sente parlare di speculazioni edilizie e il termine "speculazione" evoca qualcosa di negativo, contro il mercato e ai danni del consumatore. Ma è veramente così? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Corati, immobiliarista romano.

Dottor Corati, innanzitutto che cosa è una speculazione edilizia?

"Vendere un asset, immobiliare o terreno, acquistando al prezzo A in un dato momento, ad un prezzo maggiore di A in un momento successivo, creando così plusvalore".

Perchè ha assunto una valenza così negativa nell'immaginario collettivo?

"Perchè è accostato alla cementificazione di paesaggi, al lucro nella sua accezione negativa. E' più che altro una questione di mentalità. Di fatto invece è un'attività imprenditoriale che crea lavoro, ricchezza, beni durevoli, servizi e tanto altro; certo è che se i comuni attraverso i loro uffici preposti approvano degli scempi dal punto di vista architettonico o paesaggistico, la connotazione non riesce ad esserepositiva".

Cosa bisogna fare per cambiare questa mentalità?

"Purtroppo in Italia che ha successo, chi guadagna, è ancora accostato a qualcosa di negativo. E' considerato un po' un furbetto che ha successo ai danni di altri. Non c'è una mentalità anglosassone che apprezza chi rischia in proprio. E' difficile lavorare  con chi ti guarda come su tu facessi qualcosa contro la morale. In realtà chi rischia produce lavoro e ricchezza. Se sbaglia invece ci rimette solo lui".

Perchè chi prevede di attuare una speculazione edilizia si prende grossi rischi?

"Per la non certezza che contraddistingue tutti gli affari in divenire; Per la messa in gioco di capitali a giudizio insindacabile nel mercato stesso e della sua accezione più rischiosa qual'è l'imprevedibilità. Mi spiego con un esempio concreto. Quando uno compra per rivendere è sempre un rischio, perchè le variabili in gioco sono molte, i diritti di terzi, solo per indicarne alcune".

Le speculazioni danneggiano qualcuno?

"No. Anzi, premiano chi ci mette del suo".