L’ingrediente principale della kermesse canora è il coraggio di essere e cantare se stessi!

 

Son passati tanti anni da quando mio nonno, direttore d’orchestra di Macario e prima coulisse, aveva l’Hotel degli artisti proprio di fronte al teatro Ariston di Sanremo. Papà, da ragazzo, giocava sulle pentole della cucina con Tullio Depiscopo, Ciccio e Franco Ingrassia eran di casa e ricordo di Lucio Battisti che si scambiò la t-shirt bianca con papà Enzo prima di entrare sul palco del teatro italiano della kermesse. Erano tempi di grande emozioni mi diceva il nonno, di autenticità, spensieratezza e valori: nonché la rivoluzione di costumi, il 68’.

Dove hanno preso forma quelle poesie? Seduto in quel caffè io non pensavo a TE….. (29 Settembre) ecc. Senza Luce (Procolarum) era la rivoluzione dell’amore in una società industriale di progresso.

Oggi, siamo nel virtuale e nell’apoteosi della tecnologia. Mi auguro che le canzoni di Sanremo 2019 provochino il mondo nel suo rinnovamento culturale in atto. Anche se ancor oggi, la canzone italiana risente di quella malinconia che alcuni dicono esser la nostra tradizione che ci distingue nel mondo.

Io dico che son cazzate, ed oggi più che mai c’è bisogno di trasmettere sane emozioni che ci cambiano la vita. Gli interpreti non possono cantare l’amore senza farlo sentire nel suono: l’Arte vera è onomatopeica, raffigurativa. Spesso ascoltiamo canzoni  laddove l’artista, su un testo positivo, interpreta con malinconia e non coerenza. Non lasciamoci carpire solo dalle parole, dal lessico; il suono contiene in seno il significato autentico che ci porta ad immaginare, a vibrare. Da influencer sono solito fare esempi durante i miei music masters metropolitani (Milano, Roma, Montecarlo, ecc):  “per riprodurre emozioni negative siam tutti artisti, basta buttare una bomba, un’azione estrema”. Ma, ricordordiamoci bene, l’artista crea emozioni di ogni genere specie quelle straordinarie, positive, legate alla bellezza. Forse è questo uno dei suoi ruoli nella società contemporanea? Già Platone lo diceva ma, Chiara (Ferragni) oggi lo disegna, Freedy Mercury lo suona a mani incrociate con il pianoforte a coda e Fedez canta la vita di alcuni giovani d’oggi. 

In quest’era di materialismo e neo liberismo, abbiamo tutti bisogno di persone autentiche che “sono” il mestiere che esercitano e non “il fare il mestiere”. Essere è per i giovani un modello che li porterà in una rivoluzione culturale di se stessi attraverso lo stile, il bello che trasforma tutto in amore.

Mery Stevens

www.christianraimo.com


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